31.01.2025

ascoltare il corpo, capire il dolore: la vulvodinia esiste

La vulvodinia è una condizione dolorosa cronica che interessa la zona vulvare e può avere un impatto significativo sulla qualità della vita delle donne a qualunque età. Purtroppo, a causa della scarsa conoscenza del problema da parte degli specialisti ma anche della difficoltà da parte delle donne di riconoscere e comunicare il problema, possono passare molti anni prima che venga fatta una corretta diagnosi e si imposti un trattamento adeguato.  

I sintomi come bruciore, dolore pungente, sensazione di abrasione o ipersensibilità nella zona vulvare possono essere costanti o scatenarsi in risposta a stimoli come i rapporti sessuali, l'uso di assorbenti, la semplice pressione degli indumenti o persino la posizione seduta prolungata.

Uno degli ostacoli maggiori è che questi sintomi possono facilmente essere confusi con altre condizioni ginecologiche, come infezioni vulvo-vaginali come la candida o altre infezioni, infezioni delle vie urinarie o altri quadri infiammatori. Molte pazienti ricevono ripetuti trattamenti antimicotici o antibiotici senza ottenere miglioramenti, ritardando la diagnosi di vulvodinia e aggravando la frustrazione e il senso di impotenza di fronte ad una sintomatologia che peggiora.

Vulvodinia: l'importanza di una diagnosi corretta e tempestiva

Il ritardo diagnostico nella vulvodinia è purtroppo molto comune, con un impatto non solo fisico ma anche psicologico ed emotivo. Il dolore cronico può interferire con la vita quotidiana, con il benessere sessuale e la sfera sociale, portando in alcuni casi ad ansia, depressione o isolamento sociale.

Per questo motivo è fondamentale che lo specialista sappia riconoscere la vulvodinia e distinguerla da altre patologie. La diagnosi si basa su un'accurata anamnesi, sull'esame clinico e su test specifici. Diverse sono le cause che possono portare allo sviluppo della patologia ed è l’individuazione di uno o più fattori coinvolti nell’insorgenza consente di fare una diagnosi accurata e conseguentemente di portare ad una terapia adeguata.

Non esiste, infatti, una sola causa che porta alla vulvodinia: si tratta di una sindrome multifattoriale in cui possono essere coinvolti diversi meccanismi, tra cui un'eccessiva sensibilizzazione delle terminazioni nervose, una disfunzione del pavimento pelvico, squilibri del microbiota intestinale e vaginale che possono aggravare la sintomatologia o fattori ormonali legati, ad esempio, all'uso prolungato di contraccettivi orali o alla menopausa.

Il trattamento della vulvodinia: un approccio integrato

La cura della vulvodinia deve essere personalizzata e realizzata attraverso l’integrazione di più specialisti che ben conoscano il problema. A seconda delle cause scatenanti, il trattamento può includere: la terapia farmacologica (locale o per bocca), la riabilitazione del pavimento pelvico, le modifiche dello stile di vita come, ad esempio, l’alimentazione, il supporto psicologico.

Il dolore non è mai normale

Se si riconoscono questi sintomi è bene non ignorarli: il dolore non è mai "normale" e non deve essere sottovalutato. Rivolgersi a un medico esperto è fondamentale per ottenere una diagnosi corretta e un trattamento mirato. La vulvodinia può essere affrontata e gestita con successo, restituendo alle pazienti una migliore qualità della vita.

Articolo di:

Dell'Anna Tiziana

Ginecologa