09.04.2025

che cos’è l’elettroneurografia e quando è indicata

L'elettroneurografia (ENG) rappresenta una parte fondamentale dell'esame elettromiografico (EMG) nella quali si analizza la conduzione dei nervi di moto e di sensibilità tramite stimoli elettrici, ottenendo informazioni cruciali per la diagnosi e il trattamento di molteplici patologie, non solo in ambito neurologico ma anche ortopedico e fisiatrico.

Cos'è l'elettroneurografia?

L'elettroneurografia si pratica tramite stimoli elettrici a livello cutaneo in corrispondenza dei nervi (sensitivi, motori o misti) da indagare. La risposta viene registrata tramite elettrodi di superficie posizionati nel territorio cutaneo del nervo sensitivo o misto stimolato e sul ventre muscolare corrispondente al nervo motorio o misto indagato.

Le risposte ottenute vengono analizzate in termini di ampiezza, morfologia, latenza, durata e velocità di conduzione. I dati registrati vengono poi comparati con valori normali, per identificare anomalie che possano indicare la presenza di patologie. L’intero processo dura circa 30 minuti, non è invasivo e generalmente indolore, anche se il paziente può avvertire una lieve sensazione di scossa durante la stimolazione.

Quando è raccomandata l'elettroneurografia?

L’elettromiografia, compresa l’elettroneurografia, è cruciale in diverse patologie, in particolare: 

  • Neuropatie periferiche: caratterizzate da ridotta sensibilità e sensazioni dolorose/fastidiose (quali formicolii, bruciori, scosse elettriche) alle braccia ed alle gambe e, talora, con associata debolezza muscolare.
  • Neuropatie traumatiche/compressive: come la nota sindrome del tunnel carpale.
  • Radicolopatie: disturbi sensitivi e di forza dovuti ad una sofferenza della radici, ovvero la porzione dei nervi periferici che origina dal midollo spinale, che può essere causata da protrusioni/ernie discali e stenosi del canale vertebrale.
  • Altre malattie neuromuscolari più o meno rare, come le malattie del motoneurone e le miopatie primitive.
  • Indagini pre-operatorie o post-operatorie: quando si sospetta che l’intervento chirurgico possa causare una sofferenza delle strutture nervose periferiche.

Quando è necessaria invece l'elettromiografia ad ago coassiale?

Nella maggior parte dei casi la sola elettroneurografia non è sufficiente per effettuare una diagnosi neurofisiologica di patologia; pertanto, si procede frequentemente alla seconda parte dell’esame elettromiografico in cui si inserisce un sottile ago in alcuni muscoli d’interesse e si valuta l’attività a riposo, durante attivazione muscolare e durante sforzo massimo.

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