Le cicatrici sono un evento frequente nella vita e si verificano quando il derma, il secondo strato più profondo della pelle, viene danneggiato:
Interventi chirurgici di vario genere, ferite da un trauma, ustioni ecc Quando la pelle viene ferita, entra in modalità di guarigione immediata e cerca di riparare la lesione il più rapidamente possibile.
Come si formano le cicatrici?
In primo luogo, un coagulo di sangue si forma sulla superficie della pelle (l’epidermide) e copre il taglio per formare una crosta.
Quindi, il derma si mette al lavoro grazie all’aiuto dei fibroblasti (le cellule che producono il collagene) per iniziare la ricostruzione del tessuto. Poiché la pelle ha fretta di ripararsi e reintegrare il tessuto, il collagene può disporsi disordinatamente nel reticolo ordinatamente organizzato che costituisce il resto della pelle.
Questa rapida reazione del nostro corpo che privilegia la riparazione all’estetica può creare una cicatrice ipertrofica, mentre una mancanza di collagene porterà una ad cicatrice atrofica.
Le cicatrici non sono solo un problema estetico
Al di là degli aspetti estetici le adesioni e le aderenze tra i piani muscolari, cutanei e fasciali possono creare dei disturbi che richiedono di essere trattati con manipolazioni specifiche.
La cute è da considerare un organo, e come qualsiasi altro sistema, possiede diverse funzioni e collegamenti con il sistema nervoso centrale e periferico, diventando un tessuto vitale e compartecipe dell’adattamento generale del corpo umano nella sua globalità.(1)
Un’altra struttura complessa che si riscontra sotto lo strato del derma è il sistema fasciale: un “lenzuolo” di tessuto connettivo che ricopre differenti compartimenti, ma ben adeso a essi.(1)
Una cicatrice può creare processi di guarigione non fisiologici, determinando la presenza di una cicatrice ipertrofica, o di un cheloide, con una diversa patogenesi.(1)
Le aderenze
Da un punto di vista meccanico le cicatrici, quando presentano aderenze, possono essere considerata come delle "mollette" sui nostri vestiti che pinzano tra loro sia gli abiti che la biancheria sottostante: immaginando di doverci muovere, ci troveremmo dei tiranti che limitano i nostri movimenti. Nello stesso modo queste “mollette” potrebbero anche pinzare tra loro dei piani di scivolamento dove sia particolarmente significativo lo scorrimento di fluidi corporei (linfa, liquido sieroso peritoneale, ecc..) o dove siano alloggiati dei vasi: in questo modo, oltre al movimento, le cicatrici potrebbero influenzare anche la circolazione sanguigna o linfatica.
Nei casi più gravi, queste aderenze possono necessitare di intervento chirurgico, ma spesso, nelle forme più lievi, laddove l’alterazione non porta a sintomi immediatamente significativi, l’effetto della cicatrice viene trascurato.(2),(3)
Che cosa può fare l’osteopatia in caso di cicatrici e aderenze?
Quando si rileva il coinvolgimento di una cicatrice nella sintomatologia o nell'errata postura di una persona si è visto che l’utilizzo di manipolazioni di vario genere, come tecniche miofasciali specifiche o tecniche di osteopatia viscerale , possono essere un valido aiuto nel migliorare lo scorrimento dei tessuti sopra descritti.
Bibliografia
1- Bordoni B Zanier E “L’approccio manuale alle cicatrici: un sistema da trattare.” 2015 Edi-Ermes
2- Bordoni B Zanier E “Skin, fascias and scars: symptoms and systemic connections.” Multidiscip Healthc. 7:11-24.
3- Bordoni B Zanier E “Clinical and symptomatological reflections: the fascial system.” J Multidiscip Healthc. 2014 18;7:401-11.
4- Zanier E Bordoni B “A multidisciplinary approach to scars: a narrative review.” J Multidiscip Healthc. 2015 12;8:359-63.