Il termine "fibromialgia" significa dolore (algos) proveniente dai muscoli (myo) e dai tessuti fibrosi (fibro), come tendini e legamenti.
L'origine della Fibromialgia
In passato, la malattia venne considerata come una fibrosite (malattia infiammatoria dei muscoli) e, alla fine degli anni '40, quando fu esclusa la presenza di infiammazione, venne identificata in modo errato come una malattia su base psicologica.
Attualmente, la classificazione internazionale delle malattie (ICD-10) elenca la fibromialgia tra le "Malattie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo" e afferma che la fibromialgia dovrebbe essere classificata come una sindrome somatica funzionale, piuttosto che come un disturbo mentale.
La fibromialgia è da considerarsi, quindi, come una malattia reumatica che colpisce l'apparato muscolo scheletrico, caratterizzandosi per la presenza di:
- Dolore cronico e diffuso
- Aumento della tensione muscolare
- Rigidità in numerose sedi dell’apparto locomotore
Oltre allo stato di iperalgesia, molti pazienti presentano una serie di altri sintomi, tra cui:
- Astenia (affaticamento cronico e stanchezza debilitante);
- Disturbi dell’umore e del sonno
- Sindrome del colon irritabile
Cause della Fibromialgia
Le cause esatte dell'insorgenza della fibromialgia non sono note. Gli esperti ritengono che sia un insieme di fattori a portare alla comparsa dei suoi sintomi, inclusi fattori genetici, infettivi, ormonali, traumi fisici e psicologici.
L'ipotesi più accreditata comunque, è che a essere compromesso sia il modo in cui il cervello processa il dolore. In particolare, in chi soffre di fibromialgia la soglia del dolore sarebbe più bassa della norma a causa di un aumento della sensibilità cerebrale agli stimoli dolorosi, inoltre sarebbe evidente un innalzamento delle sostanze pro infiammatorie.
Una delle teorie più sostenute evidenzia un'anomalia a carico di alcuni neurotrasmettitori tra cui serotonina, dopamina, noradrenalina (mediatori chimici che intervengono nella comunicazione tra le cellule nervose) e a carico di sostanze ormonali. Parliamo quindi di alterazioni neurovegetative e neuroendocrine
La fibromialgia può essere definita, quindi, come un disturbo del sistema nervoso centrale, descritto come una "sindrome da sensibilizzazione centrale", causato da anomalie neurobiologiche ed alterazioni endocrine che agiscono in modo da determinare una condizione di dolore fisiologico e cognitivo, nonché una sintomatologia neuro-psicologica
Osteopatia e Fibromialgia
Proprio per questa alterazione a livello centrale di percezione ed elaborazione dello stimolo doloroso, risulta difficile approcciarsi terapeuticamente a questo tipo di sindrome. Bisogna necessariamente uscire da un concetto Patogenetico, secondo il quale in seguito ad una lesione, guarisco attraverso una medicina; ed entrare invece in un concetto salutogenetico (cosa che non guasterebbe in ogni caso), dove non posso aver la pretesa di guarire con una bacchetta magica, bensì di curarmi, ovvero di investire tutte le mie risorse in uno stile di vita che mi permetta di tendere il più possibile ad un buono stato di salute, fornendo così al mio sistema la possibilità di avere una maggior resilienza.
Un approccio multidisciplinare coordinato è sicuramente la miglior strada. Osteopata, psicologo, nutrizionista, fisioterapista e medico collaborano per guidare la persona verso la sua miglior capacità di adattamento, verso il suo equilibrio ottimale.
L’osteopatia attraverso tecniche non necessariamente manipolative ad alta velocità, ma più dolci, di tipo: fasciale, viscerale, cranio sacrale, si pone l’obbiettivo di modificare strutture, funzioni, addirittura informazioni; innescando dei processi di autoguarigione propri del corpo e arrivando così ad avere degli ottimi risultati anche dal punto di vista della desensibilizzazione del dolore.