Alzheimer, Parkinson? No: Idrocefalo Normoteso. Si può GUARIRE!
Cos’è l'Idrocefalo Normoteso?
L’Idrocefalo normoteso (IN), è una patologia, ancor oggi, poco nota, nonostante dalla sua prima descrizione siano trascorsi più di 50 anni, spesso confusa con altre patologie neurologiche come la malattia di Alzheimer, la malattia di Parkinson, le demenze su base vascolare-ischemica. Caratterizzata dalla dilatazione delle strutture ventricolari cerebrali, si associa, spesso, a una clinica tipica (Triade di Adam-Hakim):
- deambulazione instabile, a base allargata, con il piede attaccato al suolo;
- disturbo urinario, inizialmente di tipo urgenza minzionale che diviene man mano una vera e propria incontinenza urinaria;
- decadimento cognitivo, inizialmente, caratterizzato da deficit della memoria a breve termine.
Non è infrequente, che si associno altri disturbi quali depressione, apatia, disturbi della sfera sessuale, etc.
Cosa fare se si hanno questi sintomi
Nel sospetto di IN è fondamentale sottoporre il paziente a uno studio TC o meglio, se possibile, uno studio RM encefalo. Questi esami evidenziano la dilatazione delle cavità cerebrali ventricolari e danno evidenza della sofferenza su base ischemica delle strutture cerebrali periventricolari.
Evidenziata una dilatazione ventricolare associata alla triade clinica, diventa, indispensabile, provvedere quanto prima alla riduzione della pressione esercitata dal liquor su tali strutture, prima che il danno cerebrale diventi permanente.
Infatti, la progressione e la persistenza dei sintomi conduce, quasi invariabilmente, a degenerazione cerebrale su base vascolare ischemica rendendo il quadro clinico, a tal punto, irreversibile.
Per il successo terapeutico sono fondamentali, quindi, sia una corretta diagnosi e sia un trattamento tempestivo.
Come curare l'Idrocefalo Normoteso
Il trattamento dell’Idrocefalo Normoteso e della demenza, a esso correlata, è esclusivamente chirurgico. Diverse terapie farmacologiche sono state tentate nel passato, ma senza alcun successo. È necessario rimuovere, quanto prima, il liquor in eccesso nei ventricoli, riducendo la pressione sulle strutture cerebrali adiacenti.
Il paziente, affetto da Idrocefalo Normoteso, è sottoposto a un intervento di derivazione ventricolo-peritoneale (DVP). La DVP consiste nel porre in essere una comunicazione tra i ventricoli, mediante l’interposizione di una valvola, e l’addome, dove poi, il liquor viene riassorbito. L’intervento, eseguito da personale specializzato, è considerato a basso rischio .
L’uso di valvole programmabili ottimizza i risultati e riduce significativamente le possibili complicanze. In centri di eccellenza, le complicanze significative sono inferiori all’1%, e il successo terapeutico, nei pazienti opportunamente selezionati, è intorno al 98%.