L’immunologia è la scienza che studia l’attività del sistema immunitario. Il sistema immunitario è l’organo deputato a difendere l’organismo dagli agenti patogeni che lo aggrediscono.
Negli ultimi trent’anni ci si è accorti però che esso è anche in grado di attivarsi contro l’organismo in cui ‘risiede’ (autoimmunità) o contro delle sostanze innocue (allergia).
Le malattie auto infiammatorie possono essere d’organo o sistemiche. Malattia autoimmune d’organo è, ad esempio, la tiroidite autoimmune in cui vengono prodotti degli anticorpi che aggrediscono la tiroide e non le consentono di funzionare adeguatamente.
Una malattia sistemica è, invece, ad esempio, l’artrite reumatoide. In essa il sistema immunitario aggredisce il panno sinoviale che riveste le articolazioni ma anche tessuti come quello polmonare (fibrosi), le membrane che rivestono polmoni e cuore (sierose), può infiammare i vasi (vasculite reumatode) o la cute (nodulosi cutanea).
Le malattie allergiche
Le malattie allergiche sono, invece, caratterizzate dalla produzione di anticorpi ‘inutili’, diretti contro sostanze innocue come il polline delle piante. Il legame anticorpo/polline forma un immunocomplesso in grado di far degranulare le cellule del sistema immunitario e dare vasodilatazione con ostruzione nasale, gocciolamento (rinorrea) e congiuntivite. Alcuni pazienti presentano anche asma.
I farmaci 'biologici'
I meccanismi biologici alla base delle malattie che coinvolgono il sistema immunitario sono molto complessi. Fino a qualche anno fa, per far fronte ai sintomi più impegnativi venivano consigliate ai pazienti delle terapie immunomodulatorie o immunosoppresive.
Negli ultimi anni, invece, proprio i meccanismi molecolari che sottendono alla comparsa delle malattie autoimmuni e delle allergie sono stati studiati e meglio compresi. E’ stato, così, possibile sviluppare dei farmaci, i così detti farmaci ‘biologici’, che simulano o inibiscono un meccanismo fisiologico. I farmaci biologici lasciano lavorare il sistema immunitario contro le infezioni e modulano la parte di esso che è autoreattiva. Hanno perciò pochi effetti collaterali. L’impostazione di queste terapie prevede che il paziente sia caratterizzato in quelli che sono i meccanismi più probabilmente alla base dei suoi sintomi in modo da impostare una terapia più personalizzata possibile.