08.05.2020

Ecco un altro studio, condotto in Irlanda su atleti professionisti di calcio gaelico, che mostra come l’allenamento allo sprint potrebbe essere un buon metodo di prevenzioni per le lesioni muscolari. 

Sono stati registrati tramite un dispositivo GPS le distanze percorse e a quale intensità rispetto alla velocità massima, precedentemente rilevata, di ogni atleta. 

Successivamente sono stati messi in relazione i carichi di allenamenti cronici, in termini di esposizione alla velocità massima, e le successive lesioni riscontrate. 

Emerge che i giocatori con un’esposizione maggiore, durante gli allenamenti, o comunque durante le attività delle 4 settimane precedenti, a distanze percorse a velocità maggiore del 95% della loro velocità massima, hanno meno probabilità di subire un infortunio muscolare. 

Tuttavia sappiamo anche che un picco di allenamento, con carichi eccessivi in un breve periodo, può essere un fattore di rischio per le lesioni muscolari.

È quindi importante dosare i carichi di allenamento, ma senza evitare le massime velocità: anzi è importante abituare i tessuti a determinati sforzi e probabilmente anche l’atleta dal punto di vista psicologico. 

  • Vengono registrate le distanze percorse e a quale velocità durante le attività di atleti professionistici
  • Viene correlata l’esposizione alle alte velocità con il rischio di lesioni muscolari
  • Emerge che l’esposizione ad alte velocità può avere un’azione preventiva da questo tipo di infortuni
  • È opportuno inserire nei carichi di allenamenti le esposizioni alle massime velocità

Articolo di:

Caratozzolo Bruno

Fisioterapista