22.04.2020

Nelle ultime settimane sono state tante le famiglie che si sono ritrovate con uno sconvolgimento nel sonno dei loro bambini.
Se fino a poco tempo fa tutto filava liscio, o quasi, IMPROVVISAMENTE alcuni piccoli e piccole hanno manifestato fatiche nell’addormentarsi, nell’andare nei loro lettini o nel rimanerci.

E IMPROVVISAMENTE anche i grandi si sono ritrovati affaticati!

"Avevamo fatto tanto per renderlo autonomo alla sera e ora sembra tutto andato perso!"

"Non so cosa fare: insisto o la accontento?! La messa a nanna è diventata un incubo per tutti!"

"Non capisco perchè tutto ad un tratto faccia così... io e mia moglie alla fine discutiamo perchè nessuno sa cosa fare, ma tutti vorremmo solo andare a letto tranquilli!"

"Se cedo alle sue richieste, poi cosa succede?"

Queste frasi raccontano bene la preoccupazione e la stanchezza, la rabbia e la frustrazione.
Emozioni NATURALI e “normali”: la sera e la notte sono momenti delicati, per tutti, e se vengono “sconvolti” ci mandano in crisi.

Ma cosa fare in questi casi?
Tra oggi e domani intanto ci riflettiamo insieme e ... vediamo come va !

Per prima cosa ... RASSICURIAMOCI!

- È comune che ci siano delle fasi di “confusione”:
soprattutto quando sono in corso dei cambiamenti più ampi, come quello che stiamo vivendo, può accadere che i bambini manifestino proprio nel sonno e nell’addormentamento qualche segnale di crisi.

- Queste crisi sono, appunto, delle fasi: dobbiamo ricordarci che quello che stiamo vedendo non durerà per sempre, come ogni cosa ha un inizio ma anche una fine!

- Le soluzioni esistono sempre: anche se ci sembra di non saper più che fare, esiste sempre un modo per stare anche nelle situazioni più scomode, attraversarle e superarle.

In secondo luogo ... PARTIAMO DA NOI PER TRASFORMARE LE COSE!

- I bambini respirano tutto!
Colgono le atmosfere che li circondano, le emozioni, le parole e anche le cose non dette. Molti di loro stanno sentendo le nostre ansie e tensioni e dunque, come gli animali, stanno allerta! Dormire è mollare, lasciarsi andare, abbandonarsi: come posso farlo se non sento attorno a me la giusta quiete?! Voi ci riuscireste?

- Osserviamoci e senza giudizio cogliamo se c’è qualcosa che possiamo fare di diverso per rendere più serene le nostre giornate e dunque le nostre notti!
Quali sono le nostre emozioni ricorrenti, come ci muoviamo nelle nostre giornate, quali discorsi facciamo, quali atteggiamenti alimentiamo?!

- Dunque ... come sempre, prima di tentare di modificare qualcosa in un bambino, domandiamoci cosa possiamo modificare noi di noi stessi e dei nostri atteggiamenti e comportamenti !

L’Arte di CEDERE ?

Ci sono parole amate e accettate e parole che invece vengono bistrattate, che hanno una sorta di pregiudizio addosso: quella che ci guiderà oggi fa parte proprio del secondo gruppo, ma in essa c’è un potere fondamentale, tutto da recuperare!

La parola in questione è CEDERE!

Nella cultura e nella società in cui viviamo viene associata a fallimento, sconfitta e perdita.

Eppure appena la si pronuncia e si assapora davvero FA SCIOGLIERE LE SPALLE, MOLLARE I PESI e PRENDERE FIATO.

Questa parola ci suggerisce un modo di stare in campo nella vita in generale e con noi stessi.

Anche se ogni situazione è unica, come lo è ogni bambino e ogni adulto che se ne occupa, alcuni spunti possono tornare utili a tutti.

Cedere non significa farsi mettere i piedi in testa o non essere autorevoli.
Cedere non significa fare quello che vuole il bambino e nemmeno esserne tiranneggiati.

Significa al contrario prendere in mano la REGIA della situazione e scegliere la STRATEGIA migliore per i nostri figli ma anche e soprattutto per noi!

Cedere può significare comprendere che quello che stiamo vedendo non è un capriccio. Ma più probabilmente un BISOGNO e forse una paura.
Cedere significa renderci conto dei nostri LIMITI e delle energie che abbiamo a disposizione: non siamo super eroi e può succedere che in determinate circostanze sia necessario “arrendersi”, mollare un po’ per recuperare le forze!

Cedere allora significa rispondere ai bisogni dei bambini e ai NOSTRI, per far sì che poi si possa procedere oltre.
Cedere può voler dire tornare indietro di qualche passo rispetto ad alcune conquiste fatte, comprendendo che è l’unico modo per avanzare !
Cedere vuole dire non fare muro contro muro, non sfinirsi nella lotta, ma accorciare le fatiche, ridurre la tensione e diminuire ansia e frustrazione di tutti.

Non esiste una ricetta, ma ricordiamoci che le vie migliori verso ciò che desideriamo sono fatte anche di morbidezza e di "astuzia".
Quella capacità di vedere oltre il singolo momento, (questti giorni, questa crisi, questa fatica!) e di guardare lontano, sapendo che ogni cosa cambia e muta in continuazione.

La fermezza allora andrà di pari passo con la dolcezza e forse tutti quanti ci addormenteremo meglio!