Che cos’è la sindrome del tunnel carpale?
La sindrome del tunnel carpale coinvolge il cosiddetto “tunnel carpale”, un canale del polso in cui passano il nervo mediano e i nove tendini flessori delle dita che vanno dall’avambraccio alla mano.
L’aumento di pressione sul nervo o il suo schiacciamento sono all’origine di questa sindrome.
Questa pressione causa vari sintomi: alterazioni della sensibilità, intorpidimento, formicolio e dolore alle prime tre dita della mano e alla metà del quarto dito, dal lato del pollice. A volte può essere colpita tutta la mano.
La Sindrome del tunnel carpale può essere confusa con altre patologie:
- Altre neuropatie compressive: sia dello stesso nervo mediano (ma compresso in altri punti e non nel polso) che dei nervi radiale e ulnare.
- Radicolopatie cervicali: patologie che colpiscono le radici nervose a livello cervicale, causando una sintomatologia molto simile.
Di conseguenza è evidente come affidarsi ad un professionista specializzato sia il modo migliore per evitare un’iniziale diagnosi errata, e quindi un trattamento che farebbe sprecare solo tempo e soldi al paziente, ma soprattutto per ricevere il trattamento più adeguato.
Diagnosi
L’ esame che può essere utile nel formulare una diagnosi di sindrome del tunnel carpale è l’elettromiografia utile a valutare la velocità con cui il nervo trasmette gli impulsi e a verificare lo stato di salute del nervo mediano. Quest’esame ci può fornire indicazioni sulla gravità della sindrome e sull’approccio che meglio si adatta al paziente.
Metodica del centro In Salus
Per trattare questa patologia abbiamo studiato un percorso interdisciplinare altamente specializzato:
si inizia con un’accurata valutazione da parte di un neurochirurgo o di un ortopedico specialista in patologie della mano, in cui sarai sottoposto a diversi test che ci permetteranno di individuare la tua patologia.
Durante la visita, il professionista può richiedere l’esecuzione di un’elettromiografia che funge da supporto per il completamento della diagnosi e per la formulazione della corretta terapia.
Nei casi meno gravi l’approccio più efficace è quello fisioterapico che mira al miglioramento della mobilità articolare del nervo, destrezza, propriocezione e forza di polso e mano.
Nei casi più gravi sarà necessario un intervento chirurgico che consiste in un taglio del legamento trasverso del carpo, fatto per cercare di ridurre la compressione del nervo mediano.