La sindrome della cuffia dei rotatori è la terza patologia più diffusa dopo il mal di schiena lombare e il dolore cervicale: la tendinopatia della famosa cuffia dei rotatori. Cerchiamo di scoprire qualcosa in più.
Cuffia dei rotatori:
cos’è
La cuffia dei rotatori è un complesso di muscoli che ha il
compito di stabilizzare e muovere l’articolazione della spalla. Si chiama così
perché, vista dall’alto, sembra proprio una cuffia che avvolge la testa dell’omero.
Il loro compito è fondamentale per mantenere un corretto movimento dell’articolazione e prevenire patologie ed eventi traumatici.
Cuffia dei rotatori:
quali muscoli la compongono?
I muscoli che compongono la cuffia dei rotatori sono 4: il sovraspinato, il sottospinato e il piccolo rotondo (rotatori esterni) e il sottoscapolare (rotatore interni). I loro tendini si fondono insieme alla capsula articolare per aumentarne la funzione di stabilizzazione.
Cuffia dei rotatori:
quali sono i sintomi?
I sintomi della sindrome della cuffia dei rotatori possono
essere vari. Il più comune in assoluto è il dolore, che il paziente può riferire durante un movimento specifico
(soprattutto portare la mano più in alto della spalla), a riposo o nelle ore notturne. Inoltre possono essere
presenti rigidità e difficoltà o impossibilità nell’eseguire determinati
movimenti.
Cuffia dei rotatori: quando
si avverte dolore?
Questo è un aspetto fondamentale da chiarire: ci sono spesso
delle credenze che possono risultare fuorvianti e farci perdere di vista le
vere cause del dolore alla spalla.
È stata ormai dimostrata una scarsa correlazione tra lesione dei tendini della cuffia (il più colpito è il sovraspinato) e il dolore alla spalla.
In altre parole spesso troviamo, attraverso esami come la
risonanza magnetica nucleare, lesioni anche importanti ai tendini della cuffia
senza che il soggetto riferisca dolore!
Quindi possiamo supporre che la lesione in sé non è
necessariamente causa della nostra sintomatologia.
Cuffia dei rotatori:
quali sono le cause?
Le cause di dolore alla spalla che possiamo inserire nel
mondo della sindrome della cuffia dei rotatori può essere a carico dei tendini
(per causa diverse da una vera e propria lacerazione), della borsa, dei
legamenti e di altre strutture.
Spesso la causa del dolore è da attribuire a una disfunzione
del movimento: la spalla non lavora meccanicamente bene e ciò può portare al
sovraccarico di alcuni tessuti.
Un’altra causa, molto comune soprattutto tra gli sportivi, è
la debolezza muscolare: chiediamo alla nostra spalla di eseguire un’attività
per la quale non è adeguatamente allenata e preparata.
Se ho un tendine
rotto devo subire un intervento chirurgico?
Non necessariamente. Molto spesso il trattamento è
conservativo.
Un’attenta valutazione e una consulenza di un ortopedico
specializzato nelle patologie della spalla può far chiarezza e capire quale sia
la strada migliore da intraprendere.
In cosa consiste la
fisioterapia?
Ovviamente dipende dalla causa del sintomo e dalla fase in
cui si inizia il percorso di riabilitazione.
Se ci troviamo davanti a una fase acuta, il primo obiettivo sarà quello di ridurre il dolore.
Per raggiungere questo scopo può essere utile la terapia manuale associata a terapie strumentali come Theal Therapy, Tecarterapia, LIMFA Therapy, TENS e Ultrasuoni.
Appena possibile il lavoro diventerà prevalentemente attivo: una serie di esercizi mirati e
personalizzati serviranno a ristabilire un equilibrio muscolare ottimale in
termini di forza, estensibilità e controllo motorio/coordinazione.
Si! Si può prevenire. Questo è un discorso che vale in
primis per gli atleti che svolgono attività che sollecitano molto
l’articolazione come pallavolisti e tennisti.
È sempre opportuno valutare la condizione della spalla e rilevare eventuali deficit o problematiche che possono evolvere in una sindrome dolorosa.