L’8 maggio ricorre la giornata mondiale sul tumore ovarico.
Quest’anno medici e pazienti devono fare i conti con niente di meno che una pandemia.
Il nostro sistema sanitario, soprattutto in Lombardia, è stato investito e travolto dall’emergenza COVID-19.
E così, senza falsa retorica, da un giorno all’altro la gran parte di medici, infermieri e personale sanitario in genere, si è trovato ad occuparsi di malati colpiti da un virus sconosciuto con quadri di gravità variabili ma con una costante: la paura.
La paura di non poter guarire.
Non credo che i malati oncologici sperimentino una sensazione tanto differente. Certo in una condizione non legata all’emergenza, ma differente soprattutto per noi medici che, trovandoci a fronteggiare una malattia nota, ci sentiamo più a nostro agio.
Caratteristiche e sintomi del tumore ovarico
Il tumore ovarico è un subdolo, per due motivi. Il primo è legato al fatto che se ne parla relativamente poco, sicuramente meno che del tumore della mammella e del tumore del collo dell’utero. Il secondo è correlato al modo in cui si manifesta; sintomi aspecifici, addirittura assenti fino a che non si verifica un evento spia, ad esempio la pancia che si gonfia e con essa l’inappetenza o la stitichezza.
Se questi sintomi si presentano insieme all'improvviso, richiedi al ginecologo una semplice ecografia pelvica o transvaginale, che potrà dare una prima importante indicazione diagnostica. (Fonte AIRC)
La mancanza di test di screening efficaci per la diagnosi precoce peggiora sicuramente il quadro.
Ma oggi abbiamo dalla nostra parte la conoscenza sempre più ampia delle basi genetiche e biologiche di questo tumore che ci consentono di individuare donne più a rischio di altre di ammalarsi e terapie mirate sempre più efficaci.
La pandemia non ferma le cure alle donne affette da tumore ovarico
Nonostante quindi lo stravolgimento inevitabile delle priorità che abbiamo dovuto affrontare nella nostra attività clinica quotidiana, dobbiamo fare il massimo sforzo per sostenere e far accedere alle cure chi, oltre all’emergenza COVID, si stia trovando ad affrontare un tumore ovarico.
A questo proposito, di grande aiuto sono le associazioni di pazienti che anche in questi mesi difficili hanno cercato, con vai mezzi di far sentire la loro presenza affinché nessuna paziente si sentisse abbandonata.
Ringrazio, a questo proposito ACTO Lomabardia, alleanza contro il tumore ovarico, con cui speriamo di poter ricominciare a collaborare quanto prima.