L’anno scorso l’otto marzo è stata la vigilia di un lungo lockdown dal quale non siamo ancora usciti e che ha cambiato la vita a ciascuno di noi.
Le difficoltà si sono moltiplicate e le opportunità dimezzate. Inutile ignorare che le donne stanno pagando un grosso pegno. Molte hanno perso il lavoro, altre devono lavorare di più anche con i figli in DAD o i genitori malati o isolati.
Non è difficile immaginare come alcuni ambiti della nostra vita siano passati in secondo piano. Non per l’ultimo la cura della salute, la prevenzione, la possibilità di dedicarsi ad aspetti che non sono più considerati prioritari e che già prima della pandemia facevano fatica ad emergere.
Basti pensare a quanta paura e quanta incertezza ci possa essere nella scelta di avere una gravidanza in questo periodo o alla difficoltà di poter affrontare temi come la contraccezione, soprattutto per le donne più giovani, di occuparsi della tutela della salute curando la prevenzione del tumore della mammella o del collo dell’utero, l’osteoporosi e più che mai nell’affrontare temi come la menopausa o la sessualità.
Ma dobbiamo fare attenzione a non far diventare la pandemia una scusa ad una crescente disattenzione alla condizione in cui spesso le donne vivono affrontando grandi e piccole difficoltà quotidiane.
Vogliamo che l’otto marzo non sia una giornata ma sia una pandemia alternativa.
Il CENTRO INSALUS, con i sui specialisti della salute di genere, si augura di poter contribuire a questa realtà offrendo servizi per la tutela della salute della donna di alta qualità e di facile accesso.
BUON OTTO MARZO A NOI TUTTE